It’s up to me 3, train the trainers: un progetto di successo

It’s up to me 3 è un training promosso dall’associazione NaturKultur, realizzato dal 2 al 10 marzo 2015 nel villaggio tedesco di Diepenau, e realizzato con il sostegno del programma europeo per i giovani Erasmus+. Il training ha coinvolto sei partner provenienti da Macedonia, Norvegia, Italia, Spagna, Lettonia, Olanda e Germania e ha permesso a 36 lavoratori del settore giovanile di testare le proprie capacità di trainer mettendosi in gioco e acquisendo nuovi strumenti e metodologie.

La chiave di successo del progetto è sicuramente nei trainer che hanno curato le attività del programma “It’s up to me 3”, ben quattro e provenienti da ambiti professionali diversi e complementari, una peculiarità di questo training che ha permesso ai partecipanti di confrontarsi con punti di vista diversi e di acquisire competenze complementari. In particolare, il coordinatore del progetto Darko Mitevski, presidente dell’associazione NaturKultur e.V. lavora come trainer dal 2003 ed ha partecipato ad oltre 100 tra progetti e seminari, James Alan Klieber, amministratore delegato di iFeelio e un trainer esperto in autodifesa emozionale e aiuta le PMI a crescere e innovare, Amalia Ghilban è invece una Life Coach dal 2003 e lavora nel campo dello sviluppo e della crescita personale mentre al contrario, Nedzad Kozadra viene dal mondo delle imprese ed è esperto in gestione delle risorse umane e comunicazione. Con questo manipolo di esperti It’s up to me, ha permesso ai partecipanti di accrescere tutte le principali soft skill utili a lavorare nel settore giovanile ed ha offerto un range variegato di situazioni e di sperimentazione – con metodi di educazione non formale – che hanno permesso di testare e accrescere la propria capacità di trainer e in particolare di costruzione e implementazione di attività per i giovani che rispondano ad alti standard di qualità.

Il progetto ha avuto un impatto certo anche sulle associazioni partner del progetto, grazie ad un’ottima selezione dei partecipanti, motivati e partecipativi – cosa che ha contribuito a creare un’atmosfera godibile e sanamente competitiva durante l’intera durata del training – partecipanti che hanno subito dato vita a nuove azioni di networking e collaborazione internazionali, che nel complesso contribuiranno alla costruzione di un’Unione Europea un po’ più aperta e tollerante in un periodo storico di forte criticità e conflittualità tra i paesi partner.

Infine una nota particolare va spesa al team di support, un positivo “delirio” balcanico di aiutanti motivati, provenienti da quasi tutto l’elenco dei paesi dell’ex-Jugoslavia, un team coeso e forte cementato da amicizie vere e profonde che sanno spendersi per la riuscita del progetto e la soddisfazione dei partecipanti, esempio in carne ed ossa di cosa significa lavorare a livello internazionale e per i giovani!

 

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